I dati Doxa del 2014 evidenziano che il 40% dei pazienti tiroidei non sia soddisfatto della cura della tiroide. In realtà il quadro è di gran lunga peggiore perché molti pazienti non hanno una tiroide sana e... non lo sanno.

Dov'è il problema? Inutile nascondersi dietro un dito: spesso la colpa è del medico.

Quali sono gli errori più comuni?

Molti medici non "ascoltano" veramente i pazienti e, soprattuto, non lo fanno in modo attivo. In realtà, i pazienti non espongono solo un problema, ma spesso danno delle indicazioni, preziose per la soluzione.

Vi è molta "burocrazia", tante procure da seguire, per i medici che lavorano nei servizi pubblici, che rendono complicato per il medico fare il medico. Questo è un dato di fatto.

Senza parlare della medicina "difensiva": è certo più rassicurante per il medico chiudersi dietro lo scudo delle Linee Guida che non adoperarsi e studiare quello che serve per curare il paziente. Quindi di fatto molti medici non si occupano tanto della diagnosi o della cura della tiroide quanto dell'applicazione delle Linee Guida.  Si può essere non d'accordo, ma un razionale in questo comportamento c'è.

Sono sempre pochi i medici che hanno una visione globale del paziente e della medicina. Con questa visione si nasce.

Per quanto riguarda la tiroide ci possono essere fattori diversi a seconda che il paziente sia già stato diagnosticato con una malattia della tiroide oppure no.

Per i pazienti che non sanno di avere una tiroide che non funziona bene e non sono in trattamento:

  • Non vengono diagnosticati come pazienti con problemi tiroidei e possono stare male per anni, rimbalzati ai vari specialisti (es. neurologo, ginecologo, ortopedico, etc.)
  • Non vengono eseguiti tutti gli esami necessari per studiare la tiroide e il complesso tiroideo. E loro non lo sanno...
  • Gli esami che vengono eseguiti non vengono interpretati nel modo corretto: non basta che non vi siano asterischi per star tranquilli. Se è vero che il TSH–R è l'esame considerato Gold standard ("il migliore") per la tiroide è anche vero che ha un intervallo fra valore massimo e minimo veramente ampio e non è sufficiente per fare una diagnosi precoce delle malattie tiroide.
    Una visione moderna dell'endocrinologia prevede che quando si parla di ormoni è sempre meglio valutare il valore ormonale "OTTIMALE" e non farsi bastare l'intervallo di riferimento.
    Se si valuta solo il TSH R e solo di essere all'interno del range di riferimento, si sbaglia.
  • Non vengono diagnosticati perché molti sintomi, come la  stanchezza cronica, l'aumento ingiustificato di peso, la depressione, la stipsi etc.  non vengono ricondotti alla tiroide. È sempre colpa dello stress, di problemi personali, di ansia o di pigrizia.
    La soluzione che viene proposta con sufficienza in questi casi è solo una pacca sulla spalla o tuttalpiù l'invio ad uno specialista, che inizia a guardare e trattare solo il suo pezzettino.

Di fatto molte persone possono vivere anni prima di iniziare una cura della tiroide e in questo periodo la tiroide e tutte le funzioni dell'organismo peggiorano.

Per i pazienti tiroidei diagnosticati e in trattamento:

  • Ci si comporta come se esistesse uno solo esame per il monitoraggio (il TSH) e una sola terapia per il trattamento, quella con Levotiroxina L T4 (es. Eutirox, Tirosint, Tiche, etc...).
    Questi pazienti, anche se continuano a lamentare di non sentirsi bene, non vengono considerati e i medici o gli specialisti si limitano ad aumentare o diminuire il dosaggio di Levotiroxina.
  • Anche a questi pazienti non vengono proposti esami di approfondimento che consentono una valutazione a 360 gradi della tiroide e della persona, coma avviene con il metodo del BioEquilibrio Ormonale®. Quando la tiroide non funziona bene tutto il sistema ormonale non funziona e va indagato, senza insistere inutilmente sulla tiroide.

Esistono fondamentalmente 3 tipi di medici che trattano la tiroide e, tutti, naturalmente, hanno le idee molto chiare sulla terapia:

  • Quelli che ritengono che l'unica possibilità sia la Levotiroxina (L T4) e la prescrivono a tutti.
  • Quelli che ritengono che l'unica possibilità sia la Tiroide secca, e la prescrivono a tutti.
  • Quelli che "ritenevano" che l'unica possibilità fosse la Tiroide IBSA, e la prescrivevano a tutti.

Il punto è che tutti è 3 sbagliano!

Il funzionamento della tiroide non può essere pensato se non nell'ambito di una visione a 360 gradi della tiroide e della persona, come avviene col metodo del BioEquilibrio Ormonale®.

Il questo caso il trattamento è personalizzato e diverso da persona a persona a seconda delle indicazioni individuali: può essere con Tiroide Secca, con LT4, con derivati sintetici di T3 e T4, con solo T3, con fitoterapici, con l'alimentazione o nutrizione: dipende da quello che serve per ristabilire l'equilibrio.

Come si fa a capire quale è il trattamento giusto per la cura della tiroide?

Dalla corretta interpretazione degli esami giusti e della sintomatologia del paziente, da quello che dice... Facile.