Oggi è la Giornata Mondiale dell’Obesità, il cosiddetto Obesity Day 2023
È un giorno in cui si accendono i riflettori su l'obesità.

Non vi dirò:

  • Che l’obesità è una terribile malattia
  • Che si deve seguire uno stile di vita sano
  • Che bisogna svolgere più attività fisica
  • Che di dovrebbe stare a dieta
  • Che bisogna mangiare bene e dedicare alle scelte alimentari il tempo giusto.
  • Che è meglio una dieta piuttosto che un’altra
  • Che esiste un farmaco, un integratore, un probiotico o che basta cliccare un pulsante per risolvere il problema.

Queste cose vengono dette ogni giorno, e la maggior parte delle persone le conosce.

Voglio invece accendere la spia arancione su chi è “obeso” e non sa di esserlo…

Classificazione dell'obesità

Quello che non tutti conoscono, almeno nella sua veste scientifica, fu la classificazione dell’obesità pubblicata su Science nel 2013, su articolo che definirei "storico" per l’obesità o almeno per la sua classificazione.

Rexford S Ahima et coll.  Physiology The health risk of obesity--better metrics imperative. Science 2013 Aug 23;341(6148):856-8.

Sviluppai questo concetto durante il Congresso Europeo di Medicina anti Aging di Parigi del 2015.

Declinando gli studi condotti sugli adulti obesi degli Stati Uniti, sono state indentificate 4 categorie principali in base al BMI e ad altri parametri clinici e biologici ed è stato osservato che:

  • Il 26% hanno mostrato un BMI normale e sono risultati metabolicamente SANI (metabolically healthy).
  • Il 10% sono risultati Obesi metabolicamente SANI (metabolically healthy)
  • L’ 8% sono risultati Obesi e metabolicamente NON SANI (metabolically unhealthy).
  • Il  21% sono risultati obesi e metabolicamente NON SANI (metabolically unhealthy).

Rammento come l’indice di massa corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) sia un parametro che mette in relazione con una formula matematica l'altezza con il peso del soggetto e si ottiene dividendo il peso in Kg con il quadrato dell'altezza espressa in metri.

A seconda del valore di BMI gli individui vengono distinti in:

  • sottopeso
  • normopeso
  • sovrappeso
  • obesi (di classe I, II o II)

Questa pubblicazione, poi confermata da studi successive, cambiò il paradigma per cui il BMI era il parametro considerato gold standard per definire l’obesità.

Ma cerchiamo di capire meglio l’importanza.

Le categorie di soggetti sani o francamente obesi, sono “ovvie” e relativamente facili da diagnosticare e comprendere. Nulla di nuovo.

Rimangono due categorie invece molti interessanti

  1. Gli “obesi” metabolicamente sani (metabolically healthy)
  2. I normopeso o sovrappeso metabolicamente non sani (metabolically unhealthy)

1. Gli OBESI metabolicamente "sani" (methabolically healty).

Presentano un eccesso principalmente di grasso sottocutaneo, con aumento della massa muscolare e buona composizione corporea.

Svolgono molta attività fisica, presentano una normale insulino sensibilità e un rischio cardiovascolare medio.

Quindi in questo studio si è evidenziato che un numero elevato di obesi adulti rimane relativamente "sano dal punto di vista metabolico" e presenta livelli aumentati di IMC e grasso corporeo, ma non altre complicazioni metaboliche.

Quindi, per le persone che guardano e giudicano solo l’ago della bilancia e poco o nulla la composizione corporea, dovrebbe essere una bella notizia.

Anche con qualche chilo in più si può essere sani, se si effettua attività fisica regolare e si segue un buono stile di vita. Non tutti sono destinati ad essere magri.

2. I NORMOPESO metabolicamente "malati" (metabolically unhealthy).

Su questi vorrei accendere la spia arancione, perché non sono sani dal punto di vista metabolico e magari non lo sanno.

Quindi sono persone con eccesso di grasso viscerale (addominale), perdita di massa muscolare (sarcopenia), iperinsulinemia, malattie croniche, INFIAMMAZIONE, elevato rischio cardiovascolare e di cancro.

Semplificando: si tratta di persone in sovrappeso, ma non obese, con la pancia, tessuto muscolare ridotto e infiammazione sistemica di basso grado, svolgono poca attività fisica e sono esposti al rischio di malattie del metabolismo ed ad un invecchiamento precoce e non favorevole.

Da tutto ciò è nato il concetto di META INFIAMMAZIONE, che ho sviluppato nel Congresso Mondiale di Medicina Anti Aging di Montecarlo del 2019 con la relazione “Meta Inflammation and Adipose Tissue: from Theory to Practice to Manage Body Fat Successfully”.

La meta infiammazione è l’infiammazione del tessuto adiposo e in particolare di quello viscerale, che porta a conseguenze a lungo termini devastanti per l’organismo in termini di salute e longevità, blocca la perdita di peso e favorisce invece il fenomeno del recupero di peso.

Oggi la meta infiammazione e il normopeso infiammato (metabolically unhealthy) può essere studiato nella pratica clinica, scovato e trattato.

Ci sono esami innovativi che possono essere eseguiti per fare diagnosi.

I più importanti di questi sono le citochine pro infiammatorie IL1 B, IL 6, IL 13, IL 17, IL 4, IL 10, Tumor Necrosis Factor Alfa ed NFKb oltre ad altre vie favorevoli l’invecchiamento di successo con NRf2, Foxo3, AMPK e Kloto.

Anche per me questo è incredibile.

Fino a pochi anni fa studiavo queste molecole segnale sui libri ed erano disponibili solo nell’ambito della ricerca sperimentale.Oggi con un semplice esame della saliva o del siero e possono essere studiate nel singolo paziente. Incredibile !!!

Spero di esservi stato utile.