In nutrizione le bufale e le banalizzazioni sono all’ordine del giorno.

Ahimè... anche quella dei cereali senza glutine è diventata una “moda” e rientra in queste categorie. Ormai sono numerose le persone che hanno introdotto nella loro alimentazione quinoa, amaranto, grano saraceno, miglio, etc., spinti dai guru dell’alimentazione.
Nei supermercati vi sono aree intere dedicate ai prodotti gluten free.

Benissimo!!!
MA SIA CHIARO: non basta mangiare senza glutine per fare una dieta “sana” e salutistica che ti consenta di stare bene e di essere sempre in forma.

Mi spiego meglio…  Seguimi…

Il glutine è un complesso di proteine presenti in alcuni cereali come frumento, farro, kamut, orzo, segale etc.
Il glutine può scatenare una temibile infiammazione dell’intestino in persone affette da celiachia su base genetica (che non possono mangiare alimenti che contengono glutine).
Il progressivo peggioramento della qualità del frumento e l’“abuso” di cereali da parte molte persone, hanno favorito poi il diffondersi della cosiddetta “gluten sensitivity” o intolleranza al glutine, in cui possono essere molti sintomi della celiachia, in assenza delle alterazioni anatomo-patologiche tipiche.

È vero che...
 I prodotti SENZA GLUTINE:

  1. Sono più digeribili (per l’assenza di queste proteine).
  2. Sovraccaricano meno i reni (il glutine è una proteina che comporta un lavoro extra da parte dei reni).
  3. Possono svolgere una azione positiva sul sistema immune di persone affette da malattie autoimmunitarie.

Lo sai perché? Ti svelo una chicca: chimicamente il glutine “somiglia” molto alle cellule della tiroide. Persone che producono auto-anticorpi contro la tiroide, come avviene nella tiroidite di Hashimoto, ingerendo glutine producono ancora più anticorpi perché l’organismo riconosce il glutine come nemico (confondendolo con le cellule tiroidee) e quindi produce più anticorpi.
Infatti con una dieta gluten free la quota di anticorpi si riduce e spesso i pazienti stanno meglio. Quindi in caso di malattia autoimmunitaria hanno un senso.

Però…
Il fatto che questi alimenti siano assorbiti più rapidamente, per il fatto di essere senza le proteine del glutine, comporta che abbiano un indice glicemico e insulinemico maggiore.

Tradotto: aumentano più velocemente la glicemia e l’insulina e quindi sono meno indicati in caso di:

  1. Insulino resistenza.
  2. Diabete.
  3. Sindrome metabolica.
  4. Aumento del grasso viscerale e della circonferenza vita.

Il TAKE HOME MESSAGE è quindi:

Non esistono cibi buoni o cattivi di per sé.

Tutto dipende dalla costituzione e dalle caratteristiche della persona, nonché dalla sua storia clinica. Quello che può essere indicato per qualcuno può essere indifferente o dannoso per un altro. È un’ottima soluzione per tutti quella di variare o, come si dice, di ruotare i cereali, introducendo anche quelli senza glutine e i grani antichi.

  • I cereali senza glutine sono indicati in cado di malattia autoimmunitaria, in particolare in caso di Tiroidite di Hashimoto.
  • Sono indicati per evitare o limitare il sovraccarico della funzione renale e surrenalica.
  • Sono meno indicati in persone con squilibri dell’insulina.

Per altro esistono forme miste (es. tiroidite di Hashimoto + insulino resistenza), in cui il medico saprà indicarti come procedere.