Il tuo peso aumenta senza motivo hai pensato che potrebbe essere la tiroide, ma ti hanno detto che i tuoi esami sono normali e che la tua tiroide non c’entra.

Del resto anche tu hai potuto notare che il TSH, l’esame “gold standard” per la tiroide, è all’interno degli intervalli di riferimento.

Ma tu lo sai di non mangiare più di prima e non riesci a trovare una spiegazione.

Quello che il tuo medico non ti ha detto è che per gli esami ormonali, e in particolare quelli per la tiroide, non è sufficiente essere all’interno del range di riferimento.

Mi spiego meglio: tu stesso puoi osservare che l’intervallo di riferimento per il TSH è molto ampio: generalmente va da 0.3 mU/L a 5,5 mU/L.

In questo caso l’intervallo serve per distinguere gravi condizioni di ipofunzione della tiroide (si parla di ipotiroidismo: il TSH è elevato) e di iperfunzione della tiroide (si parla di ipertiroidismo: il TSH è basso o “soppresso”, ovvero molto basso).

Ricorda che il TSH (Thyroid Stimulating Hormone) è un ormone prodotto dall’ipofisi (una ghiandola situata alla base del cranio) che agisce come un sensore degli ormoni tiroidei.

Se gli ormoni tiroidei circolanti nel sangue sono bassi, il TSH ne stimola la produzione da parte della tiroide e quindi aumenta; se sono elevati, per una condizione di ipertiroidismo o per la terapia farmacologica assunta, il TSH si abbassa e ne frena la produzione.

All’interno del range di riferimento il livello di TSH non ha sempre lo stesso significato. Per questo motivo a livello internazionale viene riconosciuto un livello ottimale di TSH (generalmente intorno a 1 o 1.5 mU/L) che si accompagna ad una funzione ottimale della tiroide e all’assenza di sintomi da ipo o iper funzione della tiroide.

Quando il TSH aumenta rispetto ai valori ottimali si possono manifestare i sintomi da ipo funzione della tiroide e fra questi un aumento ingiustificato del peso.

La tiroide è il motore del metabolismo perché serve per apportare energia a tutte le cellule e ai mitocondri dell’organismo: se “rallenta” è un problema: tutto diventa lento, pesante e faticoso.

Ma quello che il tuo medico non ti ha detto e che devi assolutamente sapere è che:

  1. Esistono numerosi esami specialistici, oltre al TSH, in grado di fornire preziose informazioni sulla funzione della tua tiroide e degli organi, sistemi e nutrienti ad essa collegati (es. rT3, iodiuria, adrenal stress index, sensibilità recettoriale agli ormoni tiroidei, etc.). Conoscere queste informazioni consente di formulare una terapia p.e.r.s.o.n.a.l.i.z.z.a.t.a.
  2. Esistono diversi tipi di terapie naturali e farmacologiche per la tiroide, che possono essere utilizzate sulla base delle necessità individuali, dei sintomi e dell’esito degli esami approfonditi fatti.

Tradotto: non esiste solo la Levo Tiroxina (L T4) sintetica; non esiste solo il TSH.

L’approccio alla tiroide deve essere a 360 gradi, tenere conto dello stile di vita (nutrizione, attività fisica, controllo dello stress, sonno, etc.) e contemplare tutte le soluzioni diagnostiche e le terapie disponibili.